Nel corso della tua vita sicuramente ti è capitato di avere a che fare con il fenomeno del narcisismo patologico.
Ebbene si, capita spesso che sempre più persone si sentano confuse o addirittura “in colpa” per aver proseguito una relazione fallimentare fino alla sua conclusione per poi accorgersi di aver avuto a che fare con un narcisista.
Ma esaminiamo un attimo le emozioni , il senso di frustrazione nel sentirsi “mai abbastanza” quando purtoppo invece si è preda di un narcisista patologico ovvero una persona che soffre di disturbo narcisistico della personalità.
Magari per anni ti sei sentita sbagliata e non in grado di gestire una relazione , di cui non ti sei mai accorta che fosse unilaterale. Negli ultimi decenni è diventata sempre più evidente la figura del “narcisista“,intesa in ambosessi, dovuta anche al dilagare dei contenuti social web e all’autonomia che ogni comun mortale possa avere , di rendersi visibile a tutti, in ogni momento della giornata, quando prima dell’era tecnologica non era altro che un semplice cittadino comune a tanti e poco interessava alla società di quello che faceva quotidianamente.
A seguito della pandemia esplosa nel 2020, ci siamo sentiti tutti come topi in gabbia e si è accentuato di più il fenomeno delle relazioni o incontri su siti web e di conseguenza si è sviluppata anche la figura del narcisista virtuale che gonfia il proprio ego con l’attribuzione di like da parte dei suoi followers o seguaci ammiratori nella vita ordinaria. Il narcisista virtuale preferisce partner da tenere “alla dovuta distanza”, meglio se di un altro paese o addirittura nazione , che si limitino ad ammirarli e adorarli in modo che il proprio ego sia nutrito dalle continue attenzioni e complimenti.
Il problema è che chi è affetto da narcisismo patologico ama piacere, il più delle volte è di bella presenza e nella maggior parte dei casi è anche una persona di successo , probabilmente perché non è empatico e riesce a raggiungere vette elevate di una S.E.R.P. sociale ed essere ammirato da quante più prede lo adorano.
Un altro problema è che il narcisista è anche molto scaltro a capire i punti deboli delle persone empatiche per farle cadere nella sua trappola in cui lui/lei detterà le proprie condizioni che faranno sentire la controparte “sbagliata” e, una volta accertata la completa ammirazione e il sentimento di amore da parte della propria amata, non arriva alla “realizzazione” di una relazione, scappa o sparisce lasciando la persona confusa perché non comprende i motivi della scomparsa pensando ad eventuali errori commessi (che nella maggior parte dei casi non esistono) .
Capire che si tratta di narcisismo patologico è difficile, soprattutto perché una persona normale e di principi sani mai immaginerebbe di aver investito tempo e risorse credendo nella sincerità e nella trasparenza dell’altro per poi trovarsi come si suol dire ” sedotta e abbandonata” senza una motivazione valida e qui diventa anche difficile uscirne proprio per i motivi di cui abbiamo già parlato, non essendoci chiarezza e reciprocita’ al 100% , a volte ci si incolpa di responsabiltà che in realtà non ci appartengono.
C’è anche il narcisista passivo o “covert“ secondo i termini della psicologia clinica, che non sempre gode della luce dei riflettori, ma tende ad agire più in ombra in modo ancora più meschino, vestendosi da persona gentile, educata e altruista , cibandosi della personalità del partner , assumendo la veste della vittima per paura del confronto e dell’abbandono.
Se ti ritrovi in una di queste situazioni , allora sappi che è stato un bene che la tua relazione è finita,tanto avresti collezionato solo “breadcrumbs“, ovvero briciole di pane dal tuo partner narcisista, e avresti finito anche per annullarti come persona . A tal proposito un aforisma della pittrice messicana Frida Kahlo diceva:
“Non voglio un amore a metà, lacerato, spaccato in due. Mi merito qualcosa di intero, intenso e indistruttibile”.
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